Amanti della bici in rivolta: «Le moto distruggono i boschi»

Gli esempi di “grandissima civiltà” da parte dei centauri non mancano mai. Ecco un articolo tratto da VareseNews che tratta nello specifico del grande rispetto altrui e amore per la natura da parte degli enduristi che frequentano la valle Olona.

Amanti della bici in rivolta: «Le moto distruggono i boschi»

L’allarme lanciato dall’associazione Emissioni Zero che sta cercando di proporre il cicloturismo nei boschi del parco Rto ma moto da enduro e quad devastano i sentieri rendendoli impraticabili.

Ma quali ambizioni turistiche per la valle Olona se si lasciano scorrazzare quad e moto da enduro che devastano i sentieri e l’ambiente? Questa è la domanda che si pongono un gruppo di appassionati di mountain bike che da qualche tempo anima i boschi adiacenti il fiume con le loro biciclette. L’associazione si chiama Emissioni Zero e sta cercando in tutti i modi di dialogare con le amministrazioni locali trovando solo qualche timido appoggio alle sue iniziative per creare percorsi cicloturistici nei boschi della valle da Cassano Magnago a Cairate e tra Solbiate Olona e Lonate Ceppino. «Da parte di molte amministrazioni stiamo trovando un muro di gomma – spiega Marco Angeletti dell’associazione – i motociclisti stanno devastando tutti i sentieri e non si preoccupano nemmeno di ripristinare i percorsi dopo le loro manifestazioni».In particolare Angeletti fa riferimento alla gara Green Pistons: «Ci teniamo anche a sottolineare il fatto che tutti gli sforzi che la Provincia di Varese ha fatto per realizzare la pista ciclabile tra Castellanza e Castiglione Olona, vengono vanificati dal continuo passaggio di moto da enduro anche su questa, in alcuni casi “slalomeggiando” tra ciclisti, pedoni e podisti di tutte le età, bambini compresi – racconta Angeletti – Un lavoro costato molti soldi ad un’ente che all’oggi ha patrocinato lo svolgimento di una manifestazione dedicata all’enduro con le moto, evento che ha deturpato tutti i boschi compresi tra Cassano Magnago e Cairate, e a seguito del quale gli organizzatori non si sono neanche preoccupati di andare a ricoprire o quantomeno sistemare i danni fatti dal passaggio di 400 moto da enduro».

E così anche l’occasione per un articolo sui bei percorsi per le mountain bike, capitata all’associazione tramite contatti con una rivista di settore si è trasoformata in un momento di denuncia che di certo non ha aiutato a migliorare l’immagine dei boschi della valle Olona: «L’idea tra l’altro era nata con ottimi auspici: un giro di ricognizione in Valle Olona al momento di svolgere alcune attività con la rivista stessa. Purtroppo, alla fine nell’articolo che ne è uscito non si è parlato di quanto siano belli i nostri percorsi ma di quanto le moto da enduro rappresentino una minaccia per i boschi italiani – racconta Angeletti – estremamente emozionato dal fatto che il giornalista gradisse molto il territorio e la sua “selvaggità”, l’ho portato su un single track dove normalmente passiamo durante le nostre escursioni guidate; sapevo di trovare la “traccia” incriminata scavata nel terreno dalle moto e più volte fotografata, ma non sapevo di trovarne una seconda in fase di creazione subito di fianco, con una parte del sentiero completamente  deturpata dal continuo passaggio di moto da enduro. Sono rimasto allibito dalla cosa, e mi sono scusato con Matteo per averlo portato in quel posto; lui invece mi ha ringraziato, perchè finalmente aveva trovato lo spunto per il redazionale che da tempo voleva pubblicare».

La “battaglia personale”, come qualcuno l’ha definita sul blog della Valle Olona degli appassionati di Emissioni Zero è sempre attiva «non perchè siamo contro le moto – ci tengono a precisare – ma perchè vogliamo far si che la Valle Olona non sia solo “famosa” per l’attività industriale degli anni ’80, ma anche per gli splendidi paesaggi che sa regalare all’interno dei sui sentieri, al di fuori dai centri abitati». L’associazione ha cercato il dialogo anche con le associazioni di appassionati di enduro proponendo di creare percorsi delimitati per le moto ma dalla categoria non sono mai giunte risposte di collaborazione.

http://www3.varesenews.it/busto/articolo.php?id=172600

  • Emissioni Zero sta cercando in tutti i modi di dialogare con le amministrazioni locali …Da parte di molte amministrazioni stiamo trovando un muro di gomma.
Ma che strano! Ma come mai le amministrazioni non prendono posizione? E se poi i motociclisti si offendono? E se poi scoppia un “caso Valle Olona”? (cfr Caso Narni)
  • “i motociclisti stanno devastando tutti i sentieri e non si preoccupano nemmeno di ripristinare i percorsi dopo le loro manifestazioni”

Proprio strano! Eppure da degli esempi di amanti della natura quali si sono sempre dimostrati i motociclisti! Chissà, forse sono amanti della “natura usa e getta”!

  • Ci teniamo anche a sottolineare il fatto che tutti gli sforzi che la Provincia di Varese ha fatto per realizzare la pista ciclabile tra Castellanza e Castiglione Olona, vengono vanificati dal continuo passaggio di moto da enduro anche su questa, in alcuni casi “slalomeggiando” tra ciclisti, pedoni e podisti di tutte le età, bambini compresi
Ma è proprio strano questo comportamento! Da persone così civili come i motociclisti! Saranno le solite 4 eccezioni!
  • E così anche l’occasione per un articolo sui bei percorsi per le mountain bike, capitata all’associazione tramite contatti con una rivista di settore si è trasoformata in un momento di denuncia che di certo non ha aiutato a migliorare l’immagine dei boschi della valle Olona: «L’idea tra l’altro era nata con ottimi auspici: un giro di ricognizione in Valle Olona al momento di svolgere alcune attività con la rivista stessa. Purtroppo, alla fine nell’articolo che ne è uscito non si è parlato di quanto siano belli i nostri percorsi ma di quanto le moto da enduro rappresentino una minaccia per i boschi italiani

Ma no! Una minaccia? Ma voi non capite! Loro hanno la PASSIONE! E dinnanzi alla PASSIONE cosa contano i boschi italiani? Cosa conta il rispetto per la natura? Cosa conta il rispetto per gli altri? Loro hanno la PASSIONE! E magari erano appena tornati da una crociera Costa!

  • L’associazione ha cercato il dialogo anche con le associazioni di appassionati di enduro proponendo di creare percorsi delimitati per le moto ma dalla categoria non sono mai giunte risposte di collaborazione.

Ma questa è proprio bella! Non sono giunte risposte di collaborazione? Da persone civili e pronte al dialogo costruttivo e rispettoso come i motociclisti? Non posso proprio crederci! Ma erano sicuramente ancora in crociera e dovevano ancora tornare!

E poi da quale pulpito viene la predica! I ciclisti sono incivili perché sudano e puzzano. Poi quando viaggiano su strada occupano in gruppo tutta la corsia e i motociclisti, poverini, immersi nelle loro opere di bene come l’alimentare l’economia ed il turismo locale e il diffondere la soave melodia che emette il motore, devono frenare! No, non si può proprio discutere con degli incivili come i ciclisti! La/evatevi puzzoni che non siete altro!

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